Disruptive Talks: il podcast italiano sulle tecnologie emergenti e sulla zetetica (scetticismo scientifico)

S01E05: EU AI Act | L'IA generativa per aziende | Summit Europeo sullo Spazio | SPECIALE WEB3 con Miro Radenovic (uCollect.me) + custodia web3 + Starbucks NFT + Focus Loyalty Web3

November 12, 2023 Kevin Escoda | Gabriele Gangemi Season 1 Episode 5
S01E05: EU AI Act | L'IA generativa per aziende | Summit Europeo sullo Spazio | SPECIALE WEB3 con Miro Radenovic (uCollect.me) + custodia web3 + Starbucks NFT + Focus Loyalty Web3
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S01E05: EU AI Act | L'IA generativa per aziende | Summit Europeo sullo Spazio | SPECIALE WEB3 con Miro Radenovic (uCollect.me) + custodia web3 + Starbucks NFT + Focus Loyalty Web3
Nov 12, 2023 Season 1 Episode 5
Kevin Escoda | Gabriele Gangemi

🍔 Benvenuti alla quinta puntata "Web3" del Disruptive Talks! 🍔

Abbiamo ascoltato attentamente i vostri feedback e, in risposta, abbiamo semplificato la struttura del nostro podcast per rendere l'esperienza di ascolto ancora più piacevole. Oggi, vi presentiamo un episodio speciale dedicato al Web3, con un format rinnovato che si concentra su un numero ridotto di sezioni, ma più ricche e approfondite.

Prima di immergerci nel cuore del programma, desideriamo esprimervi la nostra gratitudine per il vostro sostegno continuo. Il vostro ascolto e le vostre condivisioni sono preziosi per noi. Ricordiamo inoltre che la porta è sempre aperta per chi desidera partecipare come ospite al nostro show.

E ora, ecco cosa vi attende in questa puntata:

NEWSTALK:
- AI EU ACT: facciamo il punto sulla situazione dell'EU ACT, con un'analisi degli ultimi ostacoli e dubbi sollevati dalle discussioni europee.
- AI Generative: è davvero una bolla o possiede un potenziale concreto per aziende e business? Scopritelo nel nostro approfondimento.
- CHAT GPT's: Gabriele ci guida attraverso i recenti annunci di OpenAI, inclusi i GPT personalizzati.
- Scienze: celebriamo il primo trapianto riuscito di un occhio completo, un passo avanti incredibile nel campo della medicina rigenerativa.
- Spazio: vi aggiorniamo sugli esiti del summit europeo sullo spazio, svoltosi il 6 novembre a Siviglia.

Come annunciato, tanto contenuto Web3 per accompagnare al meglio la nostra discussione con Miro.

Sempre nel NEWSTALK:
- Gabriele esplora il mondo della custodia Web3 con l'introduzione del nuovo wallet di Binance.
- Analizziamo il connubio tra loyalty e NFT attraverso il programma di Starbucks, Odyssey.

FOCUS:
- Passato e futuro dei programmi di loyalty: perché i programmi basati su blockchain/Web3 rappresentano il futuro per i brand, e come possono trasformare il concetto di fidelizzazione.

DISCUSSIONE:
- Siamo onorati di ospitare Miro Radenovic, sviluppatore blockchain di Milano e mente creativa dietro Demind.io e uCollect.me. Con lui, parleremo delle sue piattaforme, dell

Inviaci un SMS gratuito! Feedback, richieste di approfondimento... (non abbiamo la possibilità di rispondere: se desideri essere ricontattato, lascia i tuoi dettagli - telefono o email)

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Sempre nel NEWSTALK:
- Gabriele esplora il mondo della custodia Web3 con l'introduzione del nuovo wallet di Binance.
- Analizziamo il connubio tra loyalty e NFT attraverso il programma di Starbucks, Odyssey.

FOCUS:
- Passato e futuro dei programmi di loyalty: perché i programmi basati su blockchain/Web3 rappresentano il futuro per i brand, e come possono trasformare il concetto di fidelizzazione.

DISCUSSIONE:
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Kevin Escoda:

Ti piacciono le nuove tecnologie, vuoi rimanere aggiornato O sei sempre curioso, sei sul podcast giusto. Questo è Disruptive Talks E questo sarà una puntata speciale Web3. Ciao a tutti, un piacere di accolirvi per questa quinta puntata del Disruptive Talks Con Gabriele. Vi proponiamo una formula nuova. Vi abbiamo ascoltato molto commenti. Ci dicono che il Disruptive Talks è molto contenuto, quindi abbiamo tolto il punto AI e il punto Bitcoin. Adesso saranno incluso nel New Stock. Iniziamo con Gabriele, con il New Stock, dopo un focus legato alla discussione, così abbiamo dire, puntate più sintetiche e più tematiche. Oggi riceviamo Miro Radenović, creatore di You Collect Me, un esperto Web3 italiano, quindi nel focus vi faremo un approfondimento su questa tematica. Gabriele, nel New Stock. Anche per parte mia parlerò un po' di intelligentità artificiale e di science. Ah, e subito partiamo con il New Stock con Gabriele. Subito il New Stock.

Gabriele Gangemi:

Ciao Kevin, come stai, tutto bene?

Kevin Escoda:

Bene, bene, grazie, Gabriele, e tu come stai Bene?

Gabriele Gangemi:

questa settimana sono a Milano.

Kevin Escoda:

Eh, volevo chiederti io dove sei questa volta.

Gabriele Gangemi:

Per due settimane di fila, anzi per due episodi di fila, sono a Milano. Quindi è l'unico e raro.

Kevin Escoda:

E dimmi quando ci facciamo una puntata in presenza.

Gabriele Gangemi:

Forse il settimo riuscite a farla in presenza Dai dai proviamo.

Kevin Escoda:

Sto contento di passare questa parte con te all'inizio perché dei primi feedback abbiamo avuto su questa parte è abbastanza appreciata. Quindi top, davvero top.

Gabriele Gangemi:

Esatto. Poi adesso cerchiamo anche di fare in modo che magari la notizia sia lato AI o Blockchain, sia come te, ma sia in legata a quella che con l'intervista che tu porterai durante i vari episodi.

Kevin Escoda:

Esatto, esatto. E questa volta inizio io. Ti va bene.

Gabriele Gangemi:

Eh certo di cosa ci parli quest'oggi.

Kevin Escoda:

Mi sono detto non possiamo non parlare di LIA questa settimana, perché c'è tante, tante formento. Ti parlo anche un po' di ancora di science, questa volta di medicina, e sempre di spazio Per LIA. Molto formento, molto formento. Penso che l'hai sentito. Tutta questa settimana c'è l'Union Europei che si sta incontrendo con Meeting e chi accchiarete sul AI Act, l'union Europei, ai Act, l'hai sentito?

Gabriele Gangemi:

Sì, l'ho sentito, però non ho profundito ancora più di tanto.

Kevin Escoda:

quindi, Questo AI Act è un'iniziativa legislativa delle commissioni europei che mi raccreare un quadro normativo per l'uso dell'IA in Europa. L'obiettivo è garantire che l'IA sia sicura, trasparente, tracciabile, non discriminatoria e rispettosa dei diritti fondamentali delle persone e delle imprese. La situazione è un po' particolare. Ti racconto Proprio ieri è successo un piccolino momento di tensione tra i pesi. Era una riunione tecnica. Si è verificato un blocco nelle trattativa. I due principali responsabili sono la Francia e la Germania. Se sono posto fermamente a qualsiasi aricolumentazione per il cosiddetto Modelli fondamentali di l'IA, questa resistenza è dovuto alle sforzi nazionali sull'IA. Queste due paesi sono proprio le due paesi all'avanguardia in Europa. C'è la Francia che sta sviluppando il suo modello Mistral e c'è la Germania che sta sviluppando il suo modello Aleph. Quindi cosa crea? crea una vera attenzione tra alcuni paesi e le altri. Alcuni capitali europei vedono la proposta come un eccesso di regolamentazione e alcuni pensano anche che forse non concludere questo act potrebbe essere beneficio.

Kevin Escoda:

È tutta una situazione complicata, molto geopolitica. I prossimi giorni saranno cruciali. Noi andiamo a continuare da monitorare tutto questo. La cosa che posso dire è che, se il blocco da parte da Macron e Scholz dovesse persistere, è sicuro che ogni incidente futuro legato all'IA potrebbe portare a chiederci si sarebbe potuto essere evitato con una regolamentazione più efficace. Vi ho fatto un recap molto breve della situazione con Gab. Continuiamo da monitorare tutto questo. Hai un'opinione sul fatto che servisse una regolamentazione europei globale o secondo te va bene? si, ogni paese vai avanti e non cerchiamo di unirci in questa nuova sfida.

Gabriele Gangemi:

Forse già è stata la mia risposta, più seggi è la mia risposta in anticipo, la tua mia. Penso che Il free market Free market, perché Lo sapevo. Il free market, però sappiamo che ormai è un'operato standard quando nascono queste nuove tecnologie, quindi ce l'aspettiamo, però continuiamo a tenere di aggiornati sui nostri social sui eventi sviluppi che monitoriamo Esatto.

Kevin Escoda:

fai bene il vi precisare sempre. rimanete aggiornati sui social. monitoriamo tutto questo. Invece, adesso parlo di generativa I. e sulla bocca di tutti, ma ancora alcuni non sanno se questa forma della I prenderà piedi nei diversi processi aziendali. Allora, prima faccio un passo indietro e ricordiamoci della storia globale dell'IA per vedere che ci sono momenti caldi e momenti un po' più freddi. Dal momento in cui Alan Turing ha proposto il suo gioco dell'imitazione verso le anni 1950, definito oggi come un criterio per determinare se una macchina è in grado di esibire un comportamento intelligente, l'ia è diventata molto trendy In 1956, la conferenza di Darnus, posto in cui per la prima volta è stato cognato questo termine intelligente artificiale, ripresenta un elemento chiave. Ha riunito scientisti per discutere temi come le reti norale, la teoria della computabilità e l'elaborazione del linguaggio naturale, e d'allora la ricerca e le investimenti hanno stato conseguente Fino alle anni 1970, che caratterizziamo come l'iverno dell'IA. un periodo di stagnazione caratterizzato da una riduzione significativa degli investimenti e sull'interessi verso l'IA. Era essenzialmente cosata dalle aspettative gonfiate e non soddisfate su certi ambiti, su certi casi dusi, che non eravamo in grado di soddisfare. Questo ha preso fine questo inverno verso le anni 90, con un'inversione di questo declino dell'interesse verso l'IA grazie all'avento dei sistemi esperti e l'incremento delle potenzie di calcolo, che hanno proprio riacceso l'entusiasmo D'allora. viviamo una sorta di qualcosa che potrei chiamare un'esplosione camriana dell'IA un periodo di grandi progressi, con sviluppi significativi in area come il machine learning, deep learning, il reconecimento vocale e visuale e la capacità delle macchine a superare le prestazioni umane in vari compiti, fino ad adesso e qualche anni fa. primo, l'organizzazione Mondiale della Sanità, che integra l'IA nelle sue recommendazioni per il trattamento e la gestione di certe malattia, e invece le diversi progressi tecnologici dei questi ultimi anni, che hanno anche consentito il sviluppo di modelli particolari di cui discutiamo adesso.

Kevin Escoda:

La generative AI. Su questo punto vediamo che chiaramente sulla bocca di tutti della silicon vale a Ginevra e con un'azienda che sono già valutate miliardi di dollari. Ma attenzione, già alcuni considerano che i ricavi non sono ancora all'altezza e certi si chiedono se fosse una bolla pronta a scoppiare. Va, in realtà è vero che la maggior parte dei guadagni dell'IA generativa proviene della scrittura dei codici e testi. E anche vero che il Venture Capitalist, benedictevence e tanti altri dubitano ancora dell'utilità pratica dell'IA per il mondo business.

Kevin Escoda:

Isi questo fosse vero. le implicazioni economiche e geopolitiche sono enorme, considerando i finanzamenti e la ricerca strategica effettuata in questo campo. Pensate alle politiche globali come Stati Uniti, china, che giocano a schiacchi tecnologici. Ne abbiamo parlato in una delle puntate precedenti con Giacomo Carlini e un focus dedicato alla guerra su microchip, sumi conductori. tra questi due paesi C'è ancora le regolamentazioni nazionali che potrebbero ralentare, per non ostacolare, lo sviluppo degli generativi.

Kevin Escoda:

Quindi, se la premessa dei unia revoluzionaria fosse sbagliata, potremmo ritrovarci un mare a detenzione internazionali per nulla. C'è anche un altro nodo gordiano L'IA generativa è spesso confusa con la GA, l'intelligenza artificiale a uso generale, che sarebbe al pari dell'intelligenza umana. Ci siamo quasi vicino. questi problemi dei allucinazioni, ovvero problemi tecnici come errori, falsi, informazioni, instabilità, sono ancora all'ordine del giorno. Questi allucinazioni, se non sono risolvabili, come alcuni esperti tendono a pensarlo, e se l'impatto previsto potrebbe non concretisarsi, forse il momento di riflettere Per farci, ho pensato raccontarvi le regioni per cui secondo me l'IA potrebbe avere un successo abbastanza velocemente E dopo vedremo le regioni per cui l'IA potrebbe fallire oggi, sulla dozione generalizzata dell'IA generativa nel futuro, ne ho nessuno dubbi.

Kevin Escoda:

Parliamo di il presente Allora sulle elementi che potrebbero portare l'IA generativa a avere un successo veloce. io, in primo punto, parlerò del supporto alle decisioni attraverso la realizzazione dei sistemi di modelli proprietari in grado di simulare scenari e di sviluppare analisi predittiva curata sulle dati di razzienda. La generativa I aiuta già alcuni start per prendere decisioni informati basate sul Big Data. Secondo punto che mi sembra evidente è l'efficienza della riduzione dei costi. Così, automatizzando compitirepetitiva, la generativa I consente alle aziende di risparmiare tempi e risorse riduziendo costi operativi. Per generalizzare questo, serviria integrare maggiormente la generativa I nel flusso dei lavoratori, e in primis dei lavoratori che hanno compitì administrativi.

Kevin Escoda:

In terzo punto, la personalizzazione. Ne parlo ogni tanto. la capacità di personalizzare, di creare sistemi proprietari con contenuto in grado di satisfare le esigenze specifiche dei rieutenti e delle aziende Può creare un vantaggio competitivo anche significativo. E invece un quarto punto l'ia generativa può anche essere innovativa e creativa. Ricchiere tecniche e capacità di prompt engineering, certamente, ma la genera I può generare contenuto originale dalla scrittura di testi, l'alarte visiva o la musica, stimolando la creatività e offrendo nuove soluzioni ai problemi esistenti.

Kevin Escoda:

Adesso vediamo i punti di dibolezza per cui l'ia generativa potrebbe non essere un successo adesso, allora prima anche ne parlavamo con le aducinazioni, ma anche attraverso il bias nei dati e nei modelli. Se non affrontati, i prejudizi insiti nei dati e nei modelli di apprendimento possono portare a risultati distorti e danneggiare la reputazione dei riusciti. Quindi c'è un grande lavoro da fare, come sempre, sull'ia da fare sulle dati che integriamo nei modelli. In punto 2, e lì lo vediamo sul mercato oggi, ma già sta leggeramente cambiando la mancanza di differenziazione. molte start e semi tano a usare piattaforma esistente come cgpt 3, 4, a replicare casi due sui che rivediamo senza aggiungere valore distentivo o innovare realmente, rendendo difficile sull'ungo termine la loro sopravvivenza nel mercato.

Kevin Escoda:

Oltro fenomeno di cui assistiamo adesso la forte dipendenza ai grandi piattaforma, ovvero da quanto i costi di produzione di un modello proprietario oggi è enorme. assistiamo a una grande dipendenza da risursa di aziende come OpenAI o oltre Startup che innovano nel mondo dei modelli, e questo potrebbe porre problemi anche di privacy, di sicurezza dei dati, oltre a limitare il controllo sulla propria soluzione. Infine, le strategie di monetizzazione. senza un chiaro percorso verso la redditività, anche le soluzioni più innovative rischiano di non trovare un mercato sostenibile. e lì un po' sono tutti punti che potrebbero portare verso un successo, un fallimento nei prossimi anni della generativa AI. Tu, gab, hai un'opinione su questo? cosa ne pensi?

Gabriele Gangemi:

Ti dico, non so se l'hai seguito, ma qualche giorno fa, credo il 6-6, il 7 novembre, c'è stato questo evento a San Francisco che non ho potuto seguire causa. Fu sorario, però ho letto qualcosa, quindi non so se.

Kevin Escoda:

Sì, quello dei OpenAI.

Gabriele Gangemi:

Certo, è un evento che è stato chiamato Dev Day, che è stata la prima conferenza organizzata da OpenAI. Come l'avevo anche anticipato tu, sono state annunciate diverse pose, diverse new features. Il nuovo modello che hanno annunciato è questo chat GPT Turbo, che per me è un modo di analizzare anche dei documenti più complessi, più laborati, dato che si passa da una finestra di token, più passa nel termine, è larga, quindi si fa di una token a 128.000, quindi il modello è più performante, ma anche un costo ridotto, appunti in ottima di sviluppo.

Kevin Escoda:

Ottimo, cioè questo, per l'uso di questo modello che è ancora il più performante, è ottimo. E invece dall'atto delle creazioni di GPT personalizzati.

Gabriele Gangemi:

Sento creato questo nuovo modello di chat GPT, che permette ai sviluppatori di integrare questa intelligenza artificiale interno alle proprie software e applicazioni.

Kevin Escoda:

lo sconto ridotto Riesci a un po' a raccontare cosa compone questo modello per la creazione di intelligenze personalizzate.

Gabriele Gangemi:

Sempre in ottica di sviluppo, Loro hanno rilasciato questa nuova piattaforma che si chiama il Platform, che è una piattaforma pranno code, quindi è accessibile, utilizzabile da tutti. conto una richiede della scrittura di code in sé, Ma tu puoi dare delle istruzioni per creare degli agenti custom utili per quelle che sono le tue task giornalieri, magari anche il tuo ambito lavorativo. Questa implementazione significa anche che è nato un nuovo store molto simile. non so se lo conosci, ma uno dei più utilizzati, anche livello software, è Productant dove hai visto software e lo piazzi in questo marketplace e gli utenti possono acquistarlo.

Gabriele Gangemi:

La stessa cosa adesso sarà fattibile anche con questi agenti di i custom. Quindi aprire questa piattaforma non code, poi creare tramite GPT Builder creare questi agenti custom, li piazzi su questo marketplace e gli utenti li potranno acquistare. E questo apre anche un nuovo prospettivo, perché tutti potrebbero diventare professionisti, quindi creatori di questi agenti, che poi possono essere utili anche ai task di altre persone.

Kevin Escoda:

Quelle sono gli strumenti chiavi di questa soluzione?

Gabriele Gangemi:

Sono quindi GPT Builder, che è questa piattaforma che ti consente di sviluppare questi modelli di, i custom. Poi c'è GPT Library, che contiene tutti quelli che sono i GPT screati da OpenEye, e la fine store, che è questo marketplace dove si possono acquistare o piazzare i troppi GP, quelle che chiamano GPT.

Kevin Escoda:

Cosa ne pensi sul futuro. Pensi che questo è una svolta interessante per la generativa i.

Gabriele Gangemi:

Sì, sicuramente una svolta interessante che apre anche questo mondo, una platea di utenti più ampia e siamo anche un po' a paragonarlo al quando è stato lanciato l'appstore, che ovviamente poi ha cambiato anche la vita un po' di tutti, perché adesso tutte le persone che ci stanno ascoltando pagano anche per preoccupazione che è puntulistata su l'appstore. Ah, confermo.

Kevin Escoda:

Confermo oia almeno 4 o 5.

Gabriele Gangemi:

Sicuramente. E appunto quindi ci apre anche a una nuova categoria di professionisti che magari possono trovare anche ricassi d'uso. Non soltanto possono essere utili, ma anche redditzi per se stessi.

Kevin Escoda:

Molto avvenzamenti questa settimana su Lia. Molto formento, molto tra l'IACTS e questo evento d'OpenEye. Davvero è stato due settimane ricche. Si lascia la parola per le notizie science. Vediamo questo alla fine dalla tu della blockchain web 3. Cosa ci puo raccontare?

Gabriele Gangemi:

Possiamo partire un attimo dalla defi. Facciamo un focus su quella che è l'utenza ad oggi nell'interno della defi. Parliamo anche del motivo per cui molte persone, molti utenti che sono anche nuovi a questo mondo, non si avvicinano a quella che è la finanza decentralizzata. Siamo toccato oggi. Penso che anche tu sei d'accordo il problema più grande nella defi è un po' la user experience. Certo, utilizzare questi tool non è sempre facilissimo, a volte crea più preoccupazioni che vantaggi.

Gabriele Gangemi:

Il processo standard per operare all'interno della defi consiste nella creazione di un wallet decentralizzato a me damasco, trascuale. Dopo che, una volta creato il wallet, bisogna salvare l'assid frays, non so sulle note o sulle note, magari no su un pezzo di carta E dopo di che, per inserire la quantità di denaro all'interno di questo wallet bisogna anche creare un account su un exchange centralizzato. Quindi, per esempio, bisogna creare un account su Binance e bisogna passare quello che è un processo di KOS che ormai tutti i checks richiedono, e dopo di che bisogna fare il passaggio da Fiat a crypto. Quindi bisogna depositare Fiat all'interno di questo exchange centralizzato e dopo di che bisogna inviare i fondi da questo exchange centralizzato, per esempio a me damasco. Quindi, un processo che richiede diversi step non è molto di user friendly, diciamo anche per il fatto che conservare l'assid frays magari su un pezzo di carta può creare una preoccupazione a molte persone.

Kevin Escoda:

Infatti, infatti una parentesi è molto giusto le cose che dici. In più aggiungo questa cosa Tu hai raccontato il processo per comprare delle bitcoin nella modalità un po' tradizionale per a che segue la maggior parte delle gente. C'è anche la possibilità di comprare bitcoin senza forma di Qayacy. Sono delle applicazioni bisco altre in modalità peer to peer, ma lì è diventa ancora più complesso di acquisire bitcoin e di essere ancora più tech-savestivo fare quello. Quindi, è molto giusto le cose che dici su LuiX, anche se vuoi comprare in modo centralizzato, con una piattaforma centralizzata dove vai fare un Qayacy, anche lì hai bisogno comunque di capire le tecnologie, il quale è tutto questo, e ritrovo totalmente su le cose che dici.

Gabriele Gangemi:

Come dici tu, c'è anche la possibilità di acquistare, per esempio, bitcoin e Ethereum senza effettuare il passaggio del Qayacy, senza provare la propria identità. Su questo nei ultimi anni sono andati diverse sia software che aziende, come dici tu, per esempio il presente bisco, che però è molto avanzato e parecchio complicato per un utente medio Esatto. Mi collego anche alla punta, da scorso con il fatto di Blambi e Lugano, adesso da qualche anno, l'applicazione più utilizzata è RLI, un'applicazione che ti permette di acquistare. Possiamo dire no Qayacy tra tanti virgolette, cioè loro collezioni di due dati, effettivamente, se tu superi una certa soia, quello che loro dicono è che, essendo base di svizzera, non hanno l'obbligo attualmente di dover comunicarli a un ente. Ho fatto questa intro per annunciarvi il fatto che Binance si sta un po' avvicinando anche a questo problema. Ad oggi ci sono già degli exchange secondari che hanno attuato questa soluzione, come per esempio Bybit.

Gabriele Gangemi:

Binance è l' exchange numero 1, quello che ha un utenza più ampia, quindi questa notizia ha avuto un forte impatto. Il fatto che Binance ha lanciato questo web 3 è che loro chiamano decentralizzato, un wallet decentralizzato Esatto. Ad oggi, quando vi utilizzate Binance, spostate i fondi da Open Binance Vi viene creato un address, che però è custodito dall'azienda stessa. Per ovviare a questo problema hanno lanciato questo wallet, che loro chiamano decentralizzato. È utilizzabile direttamente dall'applicazione di Binance, quindi non dovete uscire dall'applicazione di Binance. Quindi, se voi siete su un babay, non dovete avere Binance, applicazione di Binance, applicazione di Binance, applicazione di Binance, maschere tutto integrato all'interno della sola app.

Kevin Escoda:

Ok, e questa app è proprietaria di Binance, in caso Binance chiude, se sono dei metodi di salvaguardia dei fondi.

Gabriele Gangemi:

Allora loro chiamano decentralizzato, chiamano anche self-cast. In realtà non è tanto self-cast di, in quanto quando volo creare c'è sempre la canzone della cityfraze, come ho detto prima nel caso di Metamask, in caso di self-cast di, quindi, siete voi che dovete custodire questa cavia privata. scrivetela da qualche parte e se poi dovete effettuare il restore del wallet e la inserite, i vostri fondi saranno sempre lì. Nel caso di Binance, invece, la cityfraze viene sottilizzata in tre parti La parte viene costruita all'azienda stessa, quindi è costruita da Binance tramite diversi metodi.

Gabriele Gangemi:

Il fondi invece verrà memorizzata all'interno di un dispositivo che voi utilizzate, che sia mobile o desktop. E la terza parte, invece, verrà cifrata dalla password di recupero che voi utilizzate e verrà salvata, per esempio, su i cloud o su Google Drive, in base a quello che voi preferite. Nel momento in cui voi dovete accedere a questo wallet, sempre tramite l'applicazione di Binance, bisognerà inserire due di queste tre parti, che sono la seconda, quindi quella memorizzata del dispositivo, e la terza, che è quella costruita su i cloud o Google Drive. Se invece dovete effettuare il restore, vi servirà la parte che è costruita da Binance. in questo caso, comunque, è collegata al fatto che voi avete effettuato che uesì, quindi è verificabile. quindi si tratta di una soluzione ed è definita idrida.

Kevin Escoda:

Questo genere di soluzioni potrebbe anche essere ricreate da institutione o aziende. Tratfi che vorremmo adottare queste strumenti, queste standard, giusto?

Gabriele Gangemi:

Esatto, come in base già possiamo dire, un wallet che è anche molto utilizzato, che è, tra virgoletta, anche self custody, se ogni che potrebbe adottare questo. E poi, un ultimo vantaggio, fatto che si è integrato, che questo wallet si è integrato nell'applicazione di Binance stessa, è che potete velocemente spostare i fondi dal vostro account di Binance a questo wallet. Per esempio, se voi dovete passare dei fondi da Binance a Meta a Masco, dovete inserire la red giusta. quindi dovete controllare che, per esempio su Ethereum, se dovete spostare Ethereum, sia il receventi, dovete coprire l'address, controllare che l'address non sia errato, che non avete fatto errore, altrimenti perdete i fondi, eccetera. In questo caso, con un click potete passare i fondi dal vostro account di Binance a questo wallet E all'interno del wallet poi presenta una sezione chiamata Discover, che è praticamente un browser integrato che vi permette di collegarvi alle varie date con i suoptoni, eccetera.

Kevin Escoda:

Quindi, per riassumere, creano un sistema con flusi simplificati, simplificano di conseguenza l'UX della custodia delle asse digitali e di conseguenza ci ritroviamo come utenti con meno rischi di riori delle cose. che dicevi? quindi, con questo Wallet Binance proprio simplifica tutto questo, giusto.

Gabriele Gangemi:

Permetta a tutti di operare in serenità.

Kevin Escoda:

Un'opinione sempre contrastante su Binance. le me comunque si muovono bene, cercano di fare le cose bene, si muovono abbastanza per cercare di mostrare al mercato che sono seri e invece penso sapere che ci porti qualcosa per collegarci alla discussione con Miro sull'ambito Web3, giusto, prima di dire un po' il mondo degli NFT, i programmi, quelli che sono i programmi di loyalty Interessa.

Gabriele Gangemi:

Parliamo del fatto che le aziende nei ultimi anni si stanno avvicinando molto al mondo del Web3 e, soprattutto, utilizzano molto di più gli NFT per avvicinarsi a quella che è una nuova fetta di clientela, per creare una sorta di community all'interno del proprio brand, per aumentare quello che è l'engagement. Quindi, fornire, per esempio, un NFT dai propri brand a un utente significa anche dare un senso di possesso di un asset del brand, cioè significa che io mi sento più parte di quel brand, mi sento che faccio parte di un'iniziativa. Metto anche all'azienda di controllare facilmente le attività dei consumatori, perché il fatto che possa agli NFT, che è magari customizzabile per esempio Nike, pludinike, è customizzabile sulle proprie preferenze e sia on chain, come abbiamo anche spiegato durante gli episodi scorsi, facilita anche il monitoraggio.

Kevin Escoda:

Quindi stai dicendo che con un sistema di loyalty Web3 intorno a un token, abbiamo una tracciabilità delle azioni dell'utenti, abbiamo in tempo reale un output di tutti i comportamenti dei agenti, dei wallet, delle interazioni con i smart contracts, quindi ci consente di eliminare la simmetria informativa, Esatto nel caso del token.

Gabriele Gangemi:

Si, nel caso di NFT, possiamo vedere come gli utenti customizzano questo asset.

Kevin Escoda:

Ok, e invece sul lato dell'engagement, dicevi che l'utenti si sente più engaggiato. Puoi raccontarci un po' di più su questo e in che senso si sente più engaggiato?

Gabriele Gangemi:

Sì, effettivamente aumenta l'engagement perché tu possiedi un asset di questo brand, che sia un token o un NFT. Se effettivamente questa inizia, prende piede e sia la community o altro, questo stesso asset poi prenderà valore. Tu come utente passavi il termine e diventi un po' come un bassador di questa community. Ne parli ad altri e fai diverse attività e quindi tu aumenti l'engagement perché gli utenti spingeranno per, appunto, allargare questa community e far andare sempre meglio. Quindi anche l'asset che tu possiedi prende valore e tu ti senti un po' come azionista di questo azienda, di questo brand.

Kevin Escoda:

Ok, quindi, creare un engagement attraverso un incentivo finanziario. La mia community, più la che mi è usata percepita positivamente, più sono gente che transitano sulla mia piattaforma, più questo asset utilizzato, più prende valore, più io ho vantaggio a detenere e avere questo asset e a parlarne. Mi sembra molto interessante. Sono altri possibilità di creare un po' più engagement grazie a questi schemi.

Gabriele Gangemi:

Questa domanda che ho fatto ci permette anche di collegarci all'altro punto che era un focus su Starbucks. Starbaks già di suo possedeva uno schema di loyalty, come tutte le aziende, sai classici punti che tu accumuli quando fai degli acquisti dell'attività. Su questo l'anno scorso hanno lanciato un'estensione. Un altro programma, che è vener camato, starbucks Odyssey, è stato lanciato a dicembre dell'anno scorso, quindi quasi un anno fa. È ancora oggi in waiting list, quindi tu devi fare domanda per applicare e poi verrai selezionato. Tutto questo sì, questo programma si appunto concentra sull'ambito del Web3, dei INFT. Quindi gli utenti hanno da compere dell'attività che sono basate su Web3. Per esempio, visitare uno store che è stato replicato sul metaverso, o effettuare dei giochi on-chain, e per queste attività riceveranno dei premi o anche dei INFT. Se per esempio tu anche tu stesso chemino da fare una ricerca su Twitter e cerchi Starbucks Odyssey, vedrai che anche in questi giorni stanno circolando molte foto. Questo programma si basa anche sull'arte. Per esempio, un utente può per esempio aumentare questo INFT e riceverà a casa una tessera, una tessera su cui è stato stampato questo pezzo d'arte.

Gabriele Gangemi:

E il valore economico è un asset che ha un valore finanziario. Quindi, con le cose che ho scoperto il scorso di prima, aumentiamo anche l'engagement. Su questo punto. Ti faccio un esempio l'ultima collezione viene chiamata da Starbucks Iron Collection, è amintabile a 100 dollari ed è scambiabile, il suo pensiero, a un valore più alto. Hanno aumentato anche l'engagement su questo punto di vista. Perché queste collezioni prendono valore? Perché effettivamente sui marketplaces secondari questi INFT sono scarsi. Tu come utente, quando possiedi questi INFT, cioè Starbucks, quando ti conferisce un po' particolare a San Francisco, lo che sia merchandise o sconti, superdotti lo che sia un sistema di luoghi al TNFT.

Kevin Escoda:

Lo che sia un sistema di luoghi al TNFT lo che sia un sistema di luoghi al TNFT.

Gabriele Gangemi:

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Kevin Escoda:

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Kevin Escoda:

Lo che sia un sistema di luoghi al TNFT lo che sia un sistema di luoghi al TNFT lo che sia un sistema di luoghi al TNFT Questa settimana sui nostri social, linkedin e Twitter, e attraverso questa puntata ci siamo dedicati all'esame del mondo Web3 e della loyalty, analizzando come questo paradigma sta riformulando l'interazione tra aziende e consumatori. Mentre Gabriele ci ha offerto un approfondimento sulla custodia Web3 e l'INFT con il programma Odysse di Starbucks, riceveremo dopo questo focus Miror Adenović, creatore di You Collect Me e vero architecto del Web3 italiano In questo focus. Per rimanere nel tema, cercherò in qualche minuto di raccontarvi il contesto generale. Sarò sintetico e sono consapevole che andrò veloce su alcuni tecnicismi e meccanismi. Quindi siamo sempre a disposizione con Gabriele. Giorgio, nel caso alcuni di voi hanno bisogno di approfondimenti, potete contattarci direttamente sui social attraverso la pagina Contatti del nostro sito. Dai. Iniziamo subito.

Kevin Escoda:

Vediamo un po' la storia e i limiti dei programmi dei fidibilizzazioni tradizionali. Affondano le loro radici nella storia commerciale, risalendo all'eagrin stamp nel tardo delle 800 e proseguendo con i programmi di Milia Aree nell'Ianeo 80. Nonostante il loro successo, i programmi di fidibilizzazione tradizionale ci sono concentrati principalmente su transazioni ripetute da parte di clienti già acquisiti, con l'objektivo di mantenere un flusso constante di acquisti. In realtà, tali programmi non hanno incentrato la loro attenzione sulla lealtà in senso stretto, piuttosto hanno creato un sistema in cui i benefici guadagnati dai clienti sono condizionati alla loro permanenza all'interno del programma. La decisione di un cliente di interompere la relazione con il marchio comporta la perdita di tutti i vantaggi accumulati. Inoltre, i programmi di fidibilizzazione tradizionali spesso non riconoscono il valore complessivo che i clienti possono apportare a un marchio, limitandosi a incentivare gli acquisiti e promuovendo una relazione puramente transazionale che non riflette una lealtà autentica. Con l'incremento delle opzioni disponibili per i consumatori e la diminuzione della loro attenzione, la necessità di una vera lealtà è più impelente che mai. Senza una attenzione mirata alle tecnologie trasformative, ai nuovi modelli mentali e alle strategia che guidano il cambiamento sociale, la durata e l'efficacia dei programmi di fidibilizzazione tradizionali sono destinate a declinare.

Kevin Escoda:

In questo contesto, emerge il Web3 come un'alternativa efficace, questo nuovo modello di consumare e interagire su internet che sostituisce private, che usa la blockchain, asset digitali e eventualmente ambiti virtuali per offrire una maggiore decentralizzazione, trasparenza e sicurezza. Vi ricordo che questa settimana su LinkedIn, abbiamo fatto vari post sull'argomento per offrire una migliore consapevolezza su Web3. Tutto questo rappresenta decisivamente un cambiamento fondamentale nel modo in cui gli utenti interagiscono con il Web, passando da semplici consumatori da contenuti a proprietari e gestori dei propri dati. Il vantaggi del Web3 rato utenti sono molteplici e significativi. Al centro troviamo i punti che è sentite sempre quando ci parlano della blockchain, ovvero la fiducia garantita dalla natura immutabile della blockchain e consente di tracciare e verificare ogni transazione senza bisogno di intermediari.

Kevin Escoda:

La proprietà dei dati personali che ritornano in mani degli utenti, che possono esercitare un controllo diretto sulle informazioni, e i clienti non sono più vincolati a un singolo brand o piattaforma. Possono trasportare e utilizzare il loro token e rincompensa in un ecosistema molto più ampio, promuovendo un'esperienza utente più ricca e personalizzata. Inoltre, l'intero perdabilità tra diverse piattaforma e servizi amplifica la possibilità di utilizzo di punti fedeltà, trasformandoli in asset digitali con un valore tangibile e scambiabili. La verificazione, che vi aveva in un certo senso anticipato Gabriele, diventa un elemento chiave, incentivando gli utenti a partecipare attivamente e a interagire con il brand in modi nuovi e creativi. Questo non solo aumenta l'engagement e il congolgimento, ma crea anche una sensazione di appartenenza e co-creazione tra il brand e la sua comunità.

Kevin Escoda:

Questa evoluzione representa quindi un passo avanti significativo che promette di rafforzare il legame tra azienda e cliente, creando un circolo virtuoso di lealtà e valore condiviso. Parlavo in precedenza di community. Anche loro stanno vivendo un renascimento. Questa tecnologia consente di connettere individui con interessi e aspirazioni comune con una facilità mai vista in precedenza, e questo diventa un vero valore tangibile per i brand. La tensione si sposta da una logica di marketing digitale orientata al profit, tipica del web 2, verso un scambio autentico e genuino tra persone, rivocando lo spirito pioneristico dei primi tempi del web.

Kevin Escoda:

In questo contesto, le community non sono semplici destine a tagli di messaggi pubblicitari, ma diventano partner attivi nella co-creazione di valore. Un altro punto, e questo ne farò un focus da breve le token economics ben strutturate pone le basi per progetti ambiciosi, permettendo ai brand di collaborare direttamente con la loro community senza la necessità di intermediari pubblicitari. Questo approccio non solo riduce i costi di acquisizione dei clienti, ma è la forza anche il controllo sulla relazione con i consumatori. La blockchain fornisce la piattaforma per la fiducia, la trasparenza e la proprietà, ma fornisce anche un layer tecnologico, un infrastrutture per poter creare questi sistemi. Tutto questo sono elementi essenziali per sblocare la lealtà autentica, che non può essere realizzata attraverso i soli fremore tradizionali Per i vari casi dosi, gabriel e i bici.

Kevin Escoda:

Stati onico, starbucks, tante altre grande società molto in moda stanno provando programmi di luoglialtà NFT o Web3, gucci, ferrari, i bici. Stati che la compagnia Arealettone ha anche introdotto i Plainies, una collezione NFT. Warner Bros, con il film Batman, ha venduto varie NFT, venduto tra 30 a 100 dollari. Bleacher Report ha anche allenciato un piattaforma, watchtour, con un programma di attivazione della community tokenizzato che eleva le esperienze degli spettatori sportivi. Tanti progetti illustrano come i programmi di fiduizzazione Web3 possono assumere forme diverse e come siano in grado di migliorare l'esperienza del brand incentivando la lealtà e le engagement del cliente attraverso l'uso delle tecnologie innovative. Tutto questo rappresentano solo una transazione tecnologica, ma anche un cambiamento di paradigma culturale e economico. L'adduzione di questi modelli basati su blockchain e tokenizzazione ha prescenari inediti per la creazione di valore e la partecipazione attiva dei consumatori.

Kevin Escoda:

Si prevede che questi programmi di fiduizzazione Web3 possano offrire una democratizzazione del engagement, dove l'allealtà non è più unidirezionale, ma una via a doppia senso. In futuro potremo assistere a un'evoluzione in cui la fiduizzazione non sarà più incentrata esclusivamente sulle transazioni, ma anche sull'identità digitale, sulla governance condivisa e su maggiore controllo da parte degli utenti su propri dati o sulle piattaforma. Questo potrebbe tradursi un maggiore potere contratto per i consumatori e una relazione più equilibrata con il brand. Inoltre, la capacità di trasferire e scambiare token tra diverse piattaforme potrebbe generare un ecosistema di fiduizzazione più fluido e interconesso, con impatti significativa sulle fiduizzazioni e sull'acquisizione di nuovo clienti. Per concludere, direi che l'evoluzione dei programmi di fiduizzazione nel contesto Web3 ci porta a riflettere non solo sull'implicazione economiche, ma anche su quelle filosofiche e sociali.

Kevin Escoda:

La transazione verso il Web3 ci invita a riconstitulare il nostro rapporto con il consumatore nella giusta continuazione della crescente trasformazione digitale che ci sta operando in tutti i settori. Questa riflessione apre nuove domande, come se modificherà il concetto di valore nel contesto di una fiduizzazione basata sulla community e sulla co-creazione, in che modo la decentralizzazione può influenzare la dinamica del potere tra consumatori e brand E ancora, come se evolveranno le strategie di marketing in risposta a queste nuove forme di lialtà. Mentre esploriamo queste domande, vi invito a rimanere con noi, per adesso, per l'interessante discussione su queste tematiche con Miror Adenović, un esperto che sta plasmando il futuro del Web3 italiano. La sua visione e le sue esperienze a ci fornirano ulteriori spunti per comprendere come i programmi di fiduizzazione stanno evolvendo e come possiamo essere parte attiva di questa rivoluzione. E vi lascio subito con la discussione.

Kevin Escoda:

Miror Adenović è un sviluppatore software con quasi due decenni di esperienze nel settore e fondatore di vari fiorenti aziendai. T Originario di Milano, si è principalmente dedicato nel corso della sua carriera allo sviluppo di software aziendari prima di avvertire una crescente entusiasmo per il mondo Web3 e Blockchain. Ci ha riconosciuto un vero potere trasformativo, un'intuizione che lo ha portato ad approfondire questa tecnologia. Ha quindi fondato Dmineio, un progetto che si concentra sulle aspetti tecnici e protocollo della Blockchain, con l'obiettivo di costruire qualcosa che apporte un valore autentico agli utenti. Con una squadra di persone che condivinò la sua visione, abilità di codifica e passione, miror sta ora lavorando su una piattaforma open source, you Collect Me, che permette a chiunque di costruire un pubblico di valore sulle Blockchain. Vi lascio subito con questa interview e vi ricordo che troverete, sull'articolo legato alla discussione, maggiori dettagli e link su Miror e You Collect. Buona discussione, miror. Un vero piacere di averti con noi. Come stai Bene? bene, ciao piacere a tutti. Ottimo, allora, la ilistra.

Miro Radenovic:

Abbiamo preparato un po' la tua venuta con un po' di contenuti sul Web3, NFT e un po' sul tuo ambito.

Kevin Escoda:

Primo di arrivarsi su queste tematiche, parlaci un po' di te chi sei, cosa hai fatto fino adesso e come sei arrivato in questo ambito della Blockchain. Allora, io ho iniziato la mia avventura da sviluppatore software università fondamentale, quindi un po' per pagare i miei studi, un po' per imparare rispetto agli altri, un po' prima il tutto.

Miro Radenovic:

ho fatto il costrente, il costrente informatico, ovvero mi mandavano in giro per programmare le varie applicazioni in ambiti enterprise fondamentale. Quindi ho sempre avuto il desiderio di fare dei progetti più che fare il costrente e dargli in altra volontà di fare una società, quindi con il mio socio abbiamo creato dopo l'università una prima azienda. L'azienda si chiama DeforSide Software, quindi un'azienda consulenziale e verticale, che è un'altra azienda che si chiama DeforSide Software, dove noi ci riferiamo a un software factory, ovvero abbiamo i requisiti dei clienti su cui è abbastanza grosso interprase internazionale e si rilumpiamo le applicazioni.

Miro Radenovic:

Noi installiamo da remoto e poi diamo il supporto.

Kevin Escoda:

Per una prima realtà? come sei riuscito a trovare clienti business, clienti aziende, come sei riuscito su una prima esperienza?

Miro Radenovic:

Questa è una domanda interessante. Diciamo che, lavorando come consulenti, abbiamo creato un soprimo network e questo ha permesso ai nostri clienti di individuarci come professionisti di validi. Quindi quello su cui noi abbiamo puntato era una stata competenza tecnica, giovani e programmatori capaci di assaggiare problemi, ma senza complessi e molto appassionati. Questo ha fatto in modo che poi, quando un cliente ha voluto fare un progetto un pochino più sofisticato e più complesso, è venuto da noi ed era un prototipo e si può sviluppare in un ambito medicare, in un tè. Da noi ci ha detto che è che è, che è bravi, cerchiamo di fare qualcosa un pochino più strutturato. Ti dà un progetto di un anno, però per farlo mi serve una partita di un pochino più sottenziale, nel senso del serve da fare un SRL. Quindi da noi quello che abbiamo fatto è stata prima un SRL, assumere il primo dipendente, e in tre siamo partiti per questo progetto. Quindi la visibilità iniziale era solamente di un anno e quindi mi ha fatto un orin, se so, parte imprenditoriale è proprio quella di scommettere su te stessi. Quindi è troppo bene, proviamo, mettiamoci i nostri soldi, prendiamo l'ufficio e vediamo come va.

Miro Radenovic:

Dopo il primo anno di sviluppo di questo sorte ce l'hanno rinnovato per un secondo anno e noi subito tutti i soldi che vanno daniate, abbiamo iniziato ad investirli per creare una posizione che sul mercato non dipende, essere non solo cliente. L'obiettivo era non essere solo cliente, ma usare un progetto importante che ci dava un po' di stabilità, per sviluppare la nostra posizione sul mercato. Quindi dare il primo sito a ricerca di altri clienti, piano, piano. E questo fa il modo che dopo 4-5 anni di sviluppo di questo software, che nel senso poi è un software che viene veramente venduto, che è un livello internazionale grosso, molto importante, presentato nelle varie fiere, tutto, l'azienda ce l'ha tolto perché non poteva più dare in mano un business a 3 ragazzi, per quanto erano bravi. Comunque il business è dato a 3 ragazzi che parlano da 5 e 6, però era troppo rischioso E quindi dopo un po' ce l'hanno tolto.

Miro Radenovic:

Lì è stato il momento in cui è venuto fuori quello che abbiamo creato per i pati nostri. Quindi ci hanno trovati scoperti da questo grande cliente, ma l'hanno useluppato in tanto altri progetti e ci si hanno trovati veramente sul mercato E noi ci abbiamo trovati a fare i consulenti in ambito Microsoft con bel po' di competenze, però già accreditate. Quindi inizialmente siamo cresciuti sempre col passaparola. Quindi per l'altro il mio socio, c'era una forte visibilità in quanto verticale, e sono tecnologia Microsoft specifica, che a quei tempi schiamo Microsoft SharePoint, ovvero uno strumento per creare le intrate agendali, questa visibilità faccia in modo a che ci portare i primi contatti e poi noi sviluppo, il vamo a tutto. Quindi non c'è una grande attività di marketing, ma c'è una competenza verticale molto forte, riconosciuta.

Miro Radenovic:

Ok, poi, come è cresciuta questa cosa? è cresciuta che noi siamo ben contenamente assunto. Ogni utile che generavamo lo rinvestivamo subito sull'azienda. Quindi siamo mai staccati in anche un dividendo in tutti questi anni, perché è stato sempre un investimento sulle nostre spalle. Non abbiamo mai avuto nessun investimento esterno o niente tutto il suo.

Miro Radenovic:

Infatti, solo che da composta ci siamo risiconto, che su Milano facciamo fatica a trovare sviluppatori. Quindi l'altro socio di Pesaro, abbiamo fatto una sede anche a Pesaro. Quindi il primo obiettivo per noi è stato trovare figure valide. A Milano li cercano tutte e succede che la domanda è alta, la fratta è bassa, nella risentra è qualità. In Italia ci sono tante altre università valide, mentre che postiamo una sede anche a Pesaro. Quindi anche a Milano li trovate una sede a Pesaro. Questa patta anche lì sta andando molto, molto bene, sta in gigantita, e però dopo due o tre anni siamo accorti che con questo modello di business a noi non ci piaceva, nel senso che cresceva, funzionava molto bene, ma aveva un po' di problemi. Aveva problemi a che non scalava, nel senso tante richieste tu devi assumere, poi le richieste di noi iscono, tu c'è, questi altri Era, diciamo, un modello di business per te sui servizi.

Kevin Escoda:

Come avete fatto per risolvere questo problema?

Miro Radenovic:

Eh, abbiamo catturato un'altra società. Quindi, fondamentalmente cosa abbiamo fatto? abbiamo messo il che, ma proviamo a fare quello che fanno gli altri. Come fanno i soldi? gli altri fanno il SaaS, ovvero software as a service.

Kevin Escoda:

Eh è interessante.

Miro Radenovic:

Invece che vendere diciamo le tue ore di lavoro vendono la ricenza. Quindi eravamo molto forti nell'ambito delle internet e abbiamo detto ok, sviluppiamo noi un modello di internet che, rispetto a quello che c'è sul mercato, permette di essere disponibili subito, perché i progetti internet hanno un progetto in cui erano progetti fatti da sviluppatori. Quindi ti dicono cosa volevi, ti sviluppavi queste applicazioni, ma poi alla fine erano quasi sempre tante percenti di questa cosa, però ha come dire personalizzazioni. Noi abbiamo detto ma invece di fare ogni volta un sviluppo da zero, iniziamo a fare un internet che cliente quando vuole clicca in un'ora. Vogliamo di disponibile Verticale su Stack Microsoft, perché tutti vogliono mai internet su Microsoft. Quindi li abbiamo creato, la società che si chiama internetai, società che abbiamo investito di nuovo anche noi i nostri soldi dentro.

Miro Radenovic:

Abbiamo sviluppato per un anno e mezzo messa sul mercato e abbiamo detto ok, finalmente abbiamo una società di prodotto, adesso non più di servizi. E abbiamo scoperto che comunque qua le avreste complessità che non pensavamo, nel senso che mettere un prodotto sul mercato è tutta un'altra cosa. Quindi senza esperienza di marketing potremmo scegliere se affidacci un'azienda di consulenza di marketing oppure impararci tutto noi e farlo da noi. Inauso, come si dice internamente, tutto. Abbiamo valutato che è convenibile per l'incendio del competenzio, perché un aspetto così cruciale per un'azienda che il marketing non può, da mio punto di vista, essere delegato a qualcuno fuori che lo fa per te e per altre 100 persone. Chi lo fa per te, al suo business, è tuo, al tuo. Ma non è solo quel problema, perché se tu hai i soldi, va bene, se ti costa di più, ma ti fanno quel lavoro come dovrebbe essere fatto. C'è un altro problema che noi non vendiamo hamburger, non vendiamo panini ci vediamo un prodotto tecnologico in un segmento B2B.

Miro Radenovic:

Questo era bello. E complessa Per capire come posizionarti su internet, dare valore, beccare il tuo cliente, quello più è complesso la cosa e nel senso io ci ho messo veramente un anno a capire esattamente come mi devo proporre su quali parole che avevo puntato, qual'è il segmento e un'azienda di marketing che lo fa per tante realtà non può c'è una fatica, io che era il mio business, figurati loro. Poi senza esattamente di marketing, magari su clienti più semplici, escono farlo su una cosa come la nostra ed è difficile. Quindi noi ci sentirete sulle maniche. Abbiamo preso un po' di ragazze che ci aiutasse, inizialmente come Stagia, per farle parti, diciamo, di manovalanza, quindi creare con mettere il contenuto in pagina, imparare a usare il nostro account, imagine System sul sito e abbiamo insatto la lavorata tantissimo sul SEO. Quindi tanto SEO, abbiamo provato a canali anche per pre click per quelli che non sanno, per quelli che ascoltano SEO.

Miro Radenovic:

Poi brevamente dire di cosa si tratta Sì, se ho, fondamentalmente il fatto di generare una pagina su internet che diventi il tuo primo risultato di ricerca. Quindi, quando tu scrivi un cerco sruppatore su Milano, su Google si dice che i primi tre risultati che escono sono quali che si prendono quasi 70-80% di click. Quindi noi combattiamo per la visibilità, debbiamo in qualche modo essere primi. Quindi come mai Google ti dica di identificar te come primo? Ci sono varie spazie da fare, quindi alcuni sono di contenuto, alcuni sono te, alcuni sono di autorevorezza su un argomento. Quindi Google identifica quali sono i siti migliori e di posizione in questo ordine. Quindi bisogna capire come farlo, scriverlo e monitorare o fare vari primi, questa parte di SEO.

Kevin Escoda:

Quindi SEO. Avete lavorato su essenzialmente sull'SEO per farvi conoscere.

Miro Radenovic:

No, abbiamo provato tutto all'inizio. Abbiamo provato tutto in essenziale, strategia di provare vari canali e poi capire quali canali funzionano meglio.

Miro Radenovic:

Di solito funziona così, mi hanno provato anche pagare gli annunci. Quando voi scrivete su Google, magari cerco programmatore, e escono risultati che chiamano organici, che sono quali del SEO oppure quali appagamento spostorizzati. Abbiamo provato anche quello. Abbiamo provato un po' di tutto. Ad oggi possiamo dire che quali funzionano meglio. Per noi è stato il SEO e continuiamo ad investire in quella direzione. Ma se tu ci pensi bene, c'è un motivo anche perché il SEO funziona meglio in questo segmento, perché quando una persona cerca qualcuno che gli fa una intranetta, il suo interesso non è prendere la cosa che costa meno e fare una scelta in 5 minuti.

Miro Radenovic:

Se arrotterò il tubo dell'acqua. A casa c'è un idraulico completamente diverso. Tu vuoi identificare un'azienda che sia valida, autorevole, che è quasi d'uso. Quindi la ricerca è in tante volte e poi funziona meglio sul SEO.

Kevin Escoda:

Penso anche una forza dell'SEU e quella parola non è giusta. Organica, perché c'è anche questa distensione dell'SEU, organico o non organico, ma voglio dire, mentre è una pubblicità, quindi vai a pagare un CPM, una pubblicità che sarà mesa, sulle social media o su altre, ti introduce un po' nel feed dell'utente, quindi sei un po' intrusivo, lui non ti aspetta, non ti ha cercato e arriva nella sua finestra, mentre quando riesci a lavorare sulle sue opera, arriva i primi sulle risultati, sulle parole chiave che le gente vanno a ricercare Milano, sviluppatori, milano, servizi, sviluppo. Arrivano da te perché ti hanno cercato e penso che anche questo è un punto molto importante dell'SEU.

Miro Radenovic:

Questo va anche molto in linea con il tipo di business che hai, perché se tu hai un business che magari per sparmare qualcuno, per dirti allora ci puoi stare in push, senti lo contatti, ci guarda, che con me risparmi, il nostro non è quello. Il nostro è un business che quando tu hai bisogno di una soluzione, mi sono migliori.

Kevin Escoda:

Quindi quando tu cerchi ci abbiamo essere E certo molto interessante come ci sei arrivato e tutte le tecniche che hai usato e grazie anche per i consigli. Ma adesso arriviamo un po' alla parte importante del tuo percorso e quella un po' grazie a cui ci trovi oggi. Beh, sono le due ultime realtà che hai creato, demind e YouCollect. Ci puoi un po' raccontare. Primo DeMind, perché si è capito bene, e quella che è arrivata in premise raccontaci un po' DeMindio cos'è, cos'è fate, cos'è la visione e cosa voglio raccontarci su DeMind.

Miro Radenovic:

Sì, allora quindi noi fondamentalmente abbiamo creato prima queste due società che ho appartono nel mondo, se non chiamo un web 2, ovvero il mondo di adesso. Sento questa ottica di anticipare un po' il tutto e di reinvestire quello che noi abbiamo creato. Abbiamo detto che a premise, soppare un terzo passaggio è ancora più difficile per uno investire in qualcosa che ancora non è presente su un mercato. Tu pensa quanti volte dicevi cavolo, se questa cosa ci avessi pensato prima, allora io, eh, tante volte. Allora mi dico ok, c'è questa cosa del web 3, da blockchain, che per noi nel senso da sviluppatori sono un tecnico, comunque sono un altro programmatore ancora adesso mi approccio in maniera tecnica ai problemi.

Miro Radenovic:

Ho avuto sempre così interessa a blockchain del mondo, web 3, tutto. E mi sono detto ok, cerchiamo questa volta noi di anticipare, investiamo le nostre competenze per imparare un qualcosa, per essere pronti quando un domani ci sarà una forte domanda. E da lì neta the mind. Con il the mind, che cos'è una divisione ad oggi? un'azienda? una divisione della società dei? forse i software in cui noi il primo anno, l'anno scorso, abbiamo fatto ricerchezi, loop in abito, blockchain e abbiamo fondamentalmente imparato questa tecnologia, una volta che avevamo un po' imparato e abbiamo capito come funzionava, perché è un pochino diverso rispetto al modo, come eravamo abituati noi, di lavorare nel mondo web 2, ci sono detto ok, adesso dobbiamo posizionare su mercato, dobbiamo uscire fuori. Non è più il cerchetto di un po', ma ci piace andare su mercato. Non ci piace poter tenere qualcosa dentro, ma bisogna iniziare a comunicarle, provarle, farle Anche cosa facciamo?

Miro Radenovic:

Facciamo quello che abbiamo già fatto con internet. Facciamo un'applicazione SAS, ok, ma che cosa? E da lì è nata l'idea di fare e collect me. Fondamentalmente, quindi, il collect me è il primo progetto che lancia the mind e ha l'obiettivo di fornire una pettiforma che permette a chiunque di poter allacciare delle di qualche cosa che nemmeno utility, degli utilizzi concreti agli NFT. Quindi, probabilmente tuoi ascoltatori conoscono già un po' il mondo degli NFT, avranno sentito parlare di queste scimmietti, immagini speculative che sono fatte, già utilizzate un po' di anni fa, poi tutto è crollato. Ecco, non è proprio così. La cosa un pochino più complessa.

Miro Radenovic:

L' NFT è una tecnologia una tecnologia che nella prima bolla speculativa è stata molto utilizzata per fini, diciamo, diversi, però è una tecnologia. È una tecnologia che permette a chiunque essere proprietari di qualcosa nel mondo digitale. Quindi noi su internet classici cosa facciamo? Questi dati appartengono qualcun altro e possono essere copiati e replicati, che poi sono immagini, un test, un qualsiasi cosa. L' NFT è un oggetto, un asset che sta nel mondo digitale, di cui però si può verificare che tu sei l'unico proprietario e nessuno troppo togliere. Quindi questo NFT è una tecnologia che è intanto un po' di anni fa. Però quello che è sempre mancato, quello che ci siamo accorti noi è che non ci sono dei reali utilizzi ancora ad oggi. Quindi, quando tu vuoi dire che tu è questo NFT, ma nel mondo reale, tu cosa ci puoi fare? questa cosa Bannale, ma nel senso molti lo stavapongono, però non è che questo NFT l'hai pagato mille euro, cinque euro, non lo so, ma poi è una tua vita, cosa ci puoi fare? Ecco, il Collectme è la piattaforma che ti permette di associare un NFT, un valore reale nel mondo che può essere visto come un bene, un servizio, può essere una membership, il fatto che se tu vai un NFT poi accelera un contenuto, puoi vedere un video, poi diciamo poi in qualche modo creare i nuovi modelli di business che sono legati al fatto che qualcuno può avere una proprietà. Prendiamo i social network Pensiamo a tutte le persone quanto tempo prendono nel creare qualcosa su un social network. Quindi, se tu sei un utilizzatore, va bene, ti guardi vari video, vari poste, non ti cambia niente. Ma se sei qualcuno che ci crea notività, sopra e hai bisogno di raggiungere un pubblico, cosa succede? Succede che tutto quello che tu fai come creato, devi fare su una piattaforma, perché è Twitter. Poi li fai su una piattaforma che si chiama Instagram, poi li fai su una piattaforma che si chiama YouTube. Quindi in qualche modo tu quasi cosa fai? tu regali il tuo lavoro, il tuo contenuto a qualcun altro che lo giustisce e questa piattaforma poi, in realtà, dentro a tutti i tuoi utenti, tutti i tuoi follower, e tu che tu hai, in realtà non hai niente. Se non domani le politiche di questa piattaforma cambiano. Tu in un attimo ti puoi ritrovare e aver perso tutto. Tu non hai neanche le e-mail dei tuoi contatti che ti like nei tuoi video o ti seguono su Instagram. Non hai nessun modo di ritrocontattarli. Ma non è sempre normale questa cosa, perché il mondo di oggi funziona questo modo. Intrarot è così. Qualcuno mette sposizione lo spazio, il server, tu gli regali, tutto quello che fai è l'utero giustiscio. Ecco, il mondo di oggi funziona questo modo. Intrarot è così. Qualcuno mette sposizione lo spazio, il server, tu gli regali, tutto quello che fai è l'utero giustiscio. Ecco, il World 3 esattamente cerca di esotrare questa cosa.

Miro Radenovic:

Quindi, come è l'idea che se tu puoi dare degli ineffetti ai tuoi follower, ai tuoi personi e ai tuoi personi, dietro questi ineffetti tu gli puoi dare benefici. Non c'è nessuna pettiforma in mezzo che tu a un domani toglia a te o ai tuoi utenti I servizi che tu stai dando, che magari, se io collezzo un tipo di servizio, potrà dare altri tipi di servizi su altre pettiforma, perché i tuoi utenti si muovono tramite questi ineffetti che possiedono e non tramite dei dati che sono bloccati su una pettiforma. Quindi noi crediamo che questo è un grande valore che ancora oggi è un pochino compreso. Però pensiamo che togliendo un po' di barriere di usabilità che ad oggi il Web 3 effettivamente ha ancora, togliendo queste barriere, spiegando a queste cose, le persone e le persone su questi nuovi concetti potranno creare nuovi modelli business, anche Soprattutto modelli business su cui loro saranno proprietari e loro incideranno loro a modelli revenue e saranno più le pettiforma a farlo.

Kevin Escoda:

Ne sono convinto e penso che ti posizioni un po' nella categoria di first mover, quindi hai davvero un vantaggio del primo arrivante. Su questo mi spiego perché, elite, condivido un po' un pensiero e vediamo cosa ne pensi I nft. Quando, ben dopo i cryptokitties, quando davvero le nft sono, sono arrivato a uno scoppiato, era molto refractario come sono refractario al, al gioco, al gambling e riscomesse come sono attenzione, non sto facendo un paragone, sto dicendo avevo questa visione un po' frivore, un po' gioco, un po' per comparsi una pintura e basta. Dopo ce ne andiamo conto che, come lo diceve tu, bene, e una e una tecnologia. E anche qualcosa che sta evolvendo. Abbiamo visto la settimana passata su sui nostri post, le vari standard di token nft e lì confronta mi domani con azienda che richiedono soluzione blockchain. Tu questi metrei anche su tutti i utility token. Non sono compreso, non erano compreso.

Kevin Escoda:

C'è comunque adesso una sorta di shift, forse con l'arrivo dei certi casi dosi e è lì che tutte i posizioni davvero è che il tuo ruolo è importante Con l'arrivo dei certi casi dosi ben specifici o dei esempi concreti ne abbiamo parlato anche lì nella settimana, questo programma Odys di Starbucks siamo in grado adesso di creare delle ecosistemi dove ogni attore diventa sinergico con l'altro e dove possiamo creare valore insieme, da cui deriva una relazione tra azienda e cliente totalmente diversa. È una nuova sorta di non mi piace dire questo è un azionario, cioè diventi proprio attore di quella realtà perché ti ritrovi con un asset che si convolge persone. Questo asset potrebbe prendere valore. Quindi dico tutto questo per quella regione. Stai proprio lavorando, secondo me, su uno dei ambiti evidenti su cui la blockchain va a risolvere un problema, perché c'è un problema di fiducia delle utenti sulle società, sulle governi, sulle società con anche le fake news. Quindi, il fatto di creare un sistema così più win-win tra gli utenti e l'azienda, ma anche in un sistema dove è tutto che è trasparente, è verificabile, penso che è anche fondamentale.

Miro Radenovic:

Sì, noi stiamo fondamentale cercando di rendere più accessibile questi strumenti. Se noi pensiamo ad internet, quando internet ha avuto la grande esplosione, è arrivata quando chiunque poteva facilmente scrivere contenuti online, quando si levati i primi WordPress, i primi CMS, i primi blog, i primi social. Lì abbiamo avuto l'esplosione Con la strada fortale di azioni, quando gli strumenti diventavano super semplici. Allora la parte di Web3 per l'utente medio è complessa, perché non puoi pretendere che un utente si scarica un wallet sul browser, mette il password, le chiavi, le sport, poi dentro questa cosa che hanno capito bene, lì dentro ci ruota il valore, cioè capito la cosa più importante e la cosa più difficile. Per l'utente normale questa cosa è complicata. Siamo arrivati a un punto dove, nel senso, nel mondo Web3 questa cosa è ben nota e sono arrivati nuovi strumenti che permettono agli utenti di avere una usabilità migliore. Questo è un esempio della cunt abstraction, perché sono volito troppo tecnicismi.

Kevin Escoda:

Raccontate velocemente. Sì, sì, vai, vai. Stiamo sviluppando proprio delle casi, dosi nuove che risolvano problematiche della blockchain. Quindi vai avanti sulla cunt abstraction.

Miro Radenovic:

Allora di base. Il problema è che tu, per poter operare su questa blockchain, devi avere un wallet. Quindi questo wallet è un qualcosa che detiene le tue chiavi, che il tuo codice, che tu tieni. Tramete questo wallet, tu interagisci con la blockchain, però ogni interazione deve avvenire in un terminato modo e deve chiedere un piccolo pagamento per quello che si chiamano il gasfino quei tu operi su questa blockchain, mandi a transazioni. La situazione può essere io chiamando degli FTI o dei token, kevin, però devo pagare il fatto che faccio questa operazione. Però come lo pago? Lo pago un euro e no, ti servono le cryptovalute? ok, ma dovete prendere le cryptovalute? Che pisci. C'è tutto un continua problema che si aggiunge devo comprare le cryptovalute, trasferirmi sul wallet, ma è troppo complicata questa cosa. Con il cunt abstraction si cercano di soli questi problemi, ovvero quello che succede è che un utente può fare magari un semplice login social, vorendo o con email, viene creato sotto un suo wallet e quando lui decide di interagire con la blockchain o con la mia applicazione, la mia applicazione paga per lui le transazioni. Quindi il utente clicca ai tasti qualcosa sotto di lui, succede, lui vede che gli asset si spostano, non effetti o i token, lui opera, ma è la mia applicazione che sponsorizza tutta la complessità che c'è dietro e anche i costi di transazione. Un domani l'utente si vuole staccare, lo può fare benissimo, poi esportare le proprie chiavi, oppure collegare il proprio wallet esterno, trasferire tutto quello che è cadente e fare quello che vuole. Quindi, qualche modo noi le aggiavoliamo gli utenti nuovi che arrivano con una soluzione sicura ho rientrato, allovo la blockchain, ma togni tutti gli impedimenti.

Miro Radenovic:

Se arriva un utente un pochino più pro, un pochino più web 3, comunque può operare come ha avuto l'operare. E questo è il full code di you collect me che you collect me. Ti dico la verità, avremmo dovuto non c'è l'ho due o tre mesi fa. Ho voluto aspettare per implementare anche questa cosa perché la sensazione per me sempre è stata che nel mondo web 3, spesso tra di noi ce le suoniamo, raccontiamo, ma poi fuori non so, non ci capisce, c'è niente. Quindi quello che volevo fare è girarmi, guardare il mondo reale con casi d'uso reali. Sono effetti a fare un boarding di utenti reali che arrivano da fuori e rivolgermi allora sono loro il nostro target, non gli utenti web 3. Sano, già tutto, sanno come operare, non gli staremo magari neanche al momento come you collect me. Eh sì, la questa è il 0,1%, tutto il resto sta fuori.

Kevin Escoda:

Ti rendi il lavoro un po' più facile scegliendo, penso, questa strada E dimmi, per raccontare un po' a quelli che ci ascoltano you collect me. Ti faccio una domanda Io sono una società che viene da te. Io non conosco bene l'ambito NFT ho sentito un podcast di disruptive talk dove due persone parlavano di tutto questo e creare un nuovo modello di business, di un nuovo modello di relazione con l'utenti e loyalty retention, fidalizzazioni.

Kevin Escoda:

Cosa tu mi rovete a me, capo d'azienda, qual è la tua soluzione? me dai in mano per facilitare tutte queste servizi che me dai E io perché dovrei venire da you collect me invece da un altro?

Miro Radenovic:

Anzi tutto, la prima cosa che io dico che you collect me è gratis.

Miro Radenovic:

Quindi, anzi tutto, ancora prima di intrarre in troppa complessità, ma puoi provare e poi vedere se ti piacciono, ti piacciono, se non ti piacciono, se poi in caso d'uso You collect me sarà sempre gratis. L'obiettivo in questa fase è di dare gli strumenti basilari a tutti. Poi un domani ci sarà un can pro che prometterà di fare cose un pochino più avanzate, che adò, il che si rilevante anche parlarne. Però per provarla e vedere se fa il caso d'uso quello che tu vorresti fare, ci può provare anche tutt'interminte. La seconda cosa è che you collect me è una petaforma che può essere utilizzata anche per fare loyalty programs. fondamentalmente, quindi, tu che sei azienda e vuoi dare un programma di loyalty ai tuoi clienti, se lo fai in un ambito web 3, hai molti vantaggi perché è quello che tu dai o vendi ai tuoi utenti. per loro ha un valore che può essere anche interscambiato tra di loro E questo è una cosa che vale tantissimo.

Miro Radenovic:

Terza cosa su you collect me tu puoi dare delle utilità e dei servizi gratuitamente a chi possiede il tuo NFT. Quindi tu quello che puoi dire è che faccio un esempio se tu possiedi il mio NFT, il mio membership o chiamano loyalty program. puoi accedere a un coupon sconto, puoi accedere a un evento speciale che faccio io, perché puoi scaricare automaticamente il bilietto di ingresso, puoi accedere ad aree private e vedere dei video per partite cose, per fare quello che si chiama nurturing dei tuoi clienti. Questo però è moltoissimo ancora in mondo web 2 e adesso ti dico che sono delle cose belle del mondo web 3. Che quando tu verso you collect vuoi dare dei servizi, tu non sei obbligato a dare i servizi per forza esclusivamente a chi possiede i tuoi NFT. Tu lo puoi dare anche a chi possiede i NFT che tu non conosci neanche. Poi è benissimo targetizzare degli NFT, supponiamo i Boreday, boreday, sono questi NFT che sono, diciamo, i più famosi, che costano. insomma il coupon sconto copra 30, 40 mila dollari l'uno.

Kevin Escoda:

Penso che avete visto ascoltatori. Tutti sono questi scimie con capo altri ogni tanto delle facce un po' arrabbiate. Sì, allora gli?

Miro Radenovic:

NFT hanno avuto una grande esplosione quando si sono parlati di questi NFT con dei vari disegni. No A quelli che hanno avuto un maggior successo in queste Boreday, che in realtà diventano un club, nel senso chi acquista questo NFT entra in un club che ammette di fare le tre, mette cose, solo che di possiede un po', quello che poi io collect, mi però loro fanno le verdi diciamo solamente di possesse una nò, che è una forma specifica a loro. Quindi, chi ha questo NFT può entrare a dei tre metti eventi, può sponsorizzare dei vari prodotti usando le loro immagini che hanno questi NFT, tante varie cose, no, qualche. Tu puoi farci collect e dire ok, tutti quelli che hanno le NFT Boreday, quindi stai profilando un tipo di utente. No, anche tu hai classificato che fa parte di un club con un potere di cui sto abbastanza elevato. Ok, tutti quelli che hanno Boreday e hanno anche il mio NFT, che costa 5 dollari, io gli do un servizio molto specifico.

Miro Radenovic:

Quindi, in qualche modo tu puoi fare in moa maniera, come diciamo, i permissionless, no, senza chiedere a nessuno, uno stato ed alti program e può andare a targetizzare vari utenti. Ora, chiaro, perché l'adduzione di questi NFT è bassa, questa cosa forse è ancora poco valore, ma all'aumentare dell'utilizzo, tu potrei fare le cose che prima non erano possibili perché questi punti di fideltà, chiamiamoli prima, erano legati a delle pettiforme proprietarie. Adesso non è più così. Adesso è tu che li possiedi e in realtà tu possiesi un NFT di you collect me, un NFT di Kevin. Come permetteci anche a me a dire di dare insieme una soltata di beneficio e dire tutti, e quelli che possiedono in ostre i due NFT possono accedere a questo, questo, questo e quest'altro, quindi anche le aziende, anche l'organizzazione tra di loro si possono unire e insieme supportarsi.

Miro Radenovic:

Adesso pensiamo alla scena degli artisti, alla scena musicale. Che cosa vorrebbe dire? Vorrebbe dire che sia un gruppo ai suoi fan, che sono gli esempi profilati, perché hanno allora NFT che magari è dato anche gratuitamente, non per qualsiasi, deve vendere, da gratuitamente di accesso ai loro concerti, con lo sconto la maglietta e hai anche il NFT dell'altra band. Eh, al nostro concerto con lo stiamo insieme e tu ci intri gratis? Capito gli scenario. Non devi anche di dire il permesso? Quindi, che permesso? Tu ti possiedi questa cosa, tu hai la macchina rossa, poi entrare su questa strada, se tu c'era il gialla. No, non è che tu perforza, devi essere pruttore delle macchine gialle o le pralle delle macchine rosse.

Kevin Escoda:

Si in realtà in questo ambito, infatti, sono NFT e community.

Miro Radenovic:

Quello che deve passare è che l' NFT non è l'immagine che viene venuta a un prezzo folle perché un domani pensi che va di più. Non va di più, non va di più perché non ce l'utilizza concreto su quelli NFT. Ma se quelli NFT ti dà accesso a questo, accesso a quell'altro, accesso a quell'altro e nel tempo ti dà più possibilità di fare, allora aumenta il valore.

Kevin Escoda:

Un punto molto interessante che stai dicendo adesso e penso che molto gente ancora, quando parliamo di NFT, hanno questa immagine di Beeperlo, dei artisti che fanno opera d'arte, che vanno a vendere a l'asta. Quindi un caso d'uso, davvero su qui, sulla tua investimente, non possiamo discutere perché è irrazionale, è subjectivo, mentre tu da qualche minuto ci parli proprio di caso d'uso. Creare un asset su cui vado io ad aggiungere un caso d'uso specifico e farse che le gente hanno il possesso, possono usufruire de quello servizio e quindi, in un senso, creare valore di questo asset, farse che sia percepito da gente che sono interessato dal tuo servizio, dal tuo azienda o dalla tua community, che venono a fare parte della tua community, ad un interesse verso quello asset, a detenerlo. Come dico sempre, una forma di azionareato, perché se io il tuo token vuoi dire che participo, che credo nel tuo progetto e si voglio che il suo… non mi piace mai parlare di prezzo, oggi di token.

Miro Radenovic:

Ma io parlo di valore, perché il valore….

Kevin Escoda:

Bravo.

Gabriele Gangemi:

Tu mi hai detto che deve essere economico.

Miro Radenovic:

Questo anche è valore. Fate dei veroenefetiti, che mi permette di fare delle cose, però, ma quello ha valore. E valore Si può semplirci il suo valore di prezzo.

Kevin Escoda:

E valore è termine molto più giusto, è un valore che hai creato. E lì c'è anche un altro punto, forse, che potresti spiegare, ovvero possiamo anche creare un NFT e anche se quello asset sarà venduto sui mercati secondari, come Starbucks, proprio Starbucks su loro NFT che hanno implementato nel smart contract e recuperano ricavi su ogni vendita sul mercato secondario dell'assetusore termine molto finance, per quelli che ci ascoltano i termini, che conoscono molto bene, per andare un po' più legibili, i termini Web3. Invece, dal letto tuo sui sviluppi dell'ambito Web3, potresti raccontarti altri casi dosi legati a certi industrie come l'enestil. Ambito Web3 consentirebbe di sviluppare casi dosi nuovi.

Miro Radenovic:

Allora bisogna fare una premessa prima, affinché tutti questi casi d'uso che adesso magari ti racconto hanno veramente un valore a legale, ci deve essere anche un supporto legislativo dietro. Quindi io ti racconto adesso quello che si può fare e quello che stanno sperimentando, che non facendo. Però nello stesso tempo stiamo tutti cercando di capire, appunto legislativo, come regolamentare questo mercato, perché è una cosa raccontata per magari un supporto legislativo. Questo va valutato anche in Italia, in Europa, in America, dove ci troviamo, siamo in un'industria nuova, sta crescendo, si sta sviluppando. Il legislatore fa fattica, ma lo capisco, fa fattica a stare dietro la tecnologia così innovativa e così veloce, apre casi d'uso che stiamo ancora riscutendo. Quindi questa premessa va fatta. Una cosa che mi piace tanto che sta capitando, è quello di poter tokenizzare degli asset che non potrebbero essere in qualche modo scomposti.

Miro Radenovic:

Supponiamo l'immobiliare, nel senso io, te vogliamo investire nell'immobiliare, ma bene, però l'investimento è minimo per comprare una casa. Adesso, con te 100.000 euro, è impensabile comprare una casa con meno 100.000 euro. Questo cosa vuol dire? Eh, vuol dire che, oh, abbiamo 100.000 euro, io, te, o se no, noi l'intro, ci possiamo anche entrare, non ci entraremmo mai l'intro. Però se questo asset che è la casa può essere tokenizzata, ovvero spezzettata in tanti piccoli pezzettini.

Miro Radenovic:

E questi piccoli piccoli, ogni pezzettino è un NFT. Per esempio, questo vorrebbe dire che se io vendo questi 100 NFT di una casa, il prezzo di un solo è 100 diviso 1,. Eh sì, 100 diviso 100, sarebbe 1000, quindi con 1000 potrai magari investire insieme altri 1000 per acquistare questa casa, entrare in un mercato che prima non poteva assolutamente entrare. E se questa casa un domani viene apprezzata, viene venduta, oppure posso anche vendere semplicemente il mio NFT, senza aspettare che gli altri lo vendano, eh, si ne ha scelto delle dinamiche molto, molto interessanti che fino prima, eh, non era possibile fare. Ovvero era possibile fare, ma non con questa semplicità, non con questa semplicità di colpo.

Miro Radenovic:

Quell'asset può essere venduto in tutto il mondo e la transazione avviene in pochi secondi, cose che prima non sono impensabili. Se si pensa Quindi qua, secondo me è una delle parti più interessanti della blockchain e della possibilità di utilizzare gli NFT, secondo me, e quindi anche qua ci ricorreghiamo di nuovo il Collect Me, perché quel che tu potrai far su un platform come la mia è dire ok, tutti quelli che hanno preso le NFT dell'appartamento A possono venire alla festa B. Un esempio eh, io immagino lo invento, però a maggior utilizzo queste NFT in un platform come questa, che permette a chiunque di attribuire ulteriori, ulteriori valore a chiunque, secondo me, ha sul perché è il futuro.

Kevin Escoda:

Invece sul lato community. Come il Collect Me, può essere usato da un'azienda e invece questa volta per cercare di convolgere maggiore utenti.

Miro Radenovic:

Allora, questa è una delle funzionalità che noi staviamo che stiamo volutando e stiamo volutando. Abbiamo un paplante di sedupo dopo il rilascio, che è le imprimitazioni, quelle che noi chiamiamo quest, ovvero quello che si può fare è di usare un platform come il Collect Me per spingere a fare le azioni di utenti e, in cambio, in questa azione, dagli un NFT, un asset, un qualcosa che diventa il loro proprietà, faccia un impio classico. Se io voglio avere una maggiore visibilità con la mia azienda di profumi, ok, quello che potrei fare, dire non so, c'è una quest, c'è uno dei step da fare. Chi li fa, ottieni un NFT che dà un accesso gratuito, hanno so qualcosa, un valore che poi l'azienda gli darà. Dietro questa quest, da cosa è fatta? composta da vari passaggi.

Miro Radenovic:

Il primo passaggio potrebbe essere fai like sui miei socials, condividi questa, questa post, ma andami un video in cui tu dici che il mio profumo è profumatissimo. So un esempio un po del cavolo sono, però per qualche modo generano una sorta di engagement e chiedere ai tuoi utenti, ai tuoi clienti, di aggiungere alcun valore che ti serve in cambio di un qualcosa che avrà valore per loro. E questa cosa funziona molto, molto, molto bene, e lo vediamo anche su tanti progetti che stanno imprimentando queste cose, ma ne stanno imprimentando molto per progetti web. 3, ci sono queste blocce che ad oggi sono in competizione per di loro. Ognuno vorrebbe portare dentro utenti sviluppatori. Allora fanno queste questioni, dicono che se tu fai un like sul mio posto, oppure fai questo e ti darò dei token che non domani avrò un valore, però il discorso del primo sarà canto e la sua sensibilità è di loro, perché poi se un personale che entra dentro e fanno questa attività, prendono i token e poi scompaiono e ne vanno a un'altra parte.

Miro Radenovic:

Però l'idea è buona nel senso È buona se lo metti in un ambiente un po' più sano, più reale che il mondo nostro, e questa cosa potrebbe, secondo me, funzionare molto bene, perché creano un stato di engagement partecipativo che aiuta il brand. Aiuta notevolmente in cambio, è qualcosa che per l'utente ha valore. Non è sempre lo scambio che deve venire tramite un qualcosa di economico, ma venire anche tramite le azioni che vengono valorizzate.

Kevin Escoda:

Invece ancora sui casi dosi, rigatia, question ft riesci a raccontarci come, ad esempio attraverso l'uso di un soundbond token, e anche spiegarci cos'è? ad esempio, attraverso l'uso di un soundbond token in un'azienda potrebbe creare un sistema di QIAC per efficientare l'onboarding delle utenti, un soundbond token che sarebbe quindi un NFT. Raccontaci questo caso d'uso che personalmente immagino potrebbe facilmente diventare un standard.

Miro Radenovic:

Ma anzitutto, cos'è il soundbond token? E' fondamentalmente un NFT che non è trasferibile, o vero? pensiamo magari? a Me piace far sempre degli esempi concreti, così, e vi faccio capire. Immaginiamo una certificazione io studio, vado ad adare un esame, passo l'esame, la certificazione è nominale, vale solo per me.

Miro Radenovic:

Questo è totalmente quel tipo di NFT, quindi ha un'antrimenitazione. Viene dato un NFT che non è trasferito, ma in qualche modo viene legato al tuo autentato, al tuo account. Questo potrebbe dare un grande valore. Perché quello che succede oggi? vorremmo che con l'avvento della AI, per esempio, siamo arrivati a un punto che non si capisce più dove arriva l'uomo, dove arriva la macchina, dove l'account che ti ha scritto è vero, è un bot, è un casino, tu psi si Macchina ambente che la faccia diventare rip значит, che li altersi e ti altersi in questi figlietti, prima degli altri, dei concerti, esattamente tutto il dinamico che sono anche negli spettacoli, negli eventi. Eh, loro non possono, non riescono. Quindi è una prova in cui è un poco indicata che questa persona intorno al tuo momento ho scritto solo a Blockchain, in maniera inderebile, ha fatto qualcosa.

Kevin Escoda:

Pensi che potrebbe diventare un standard tutto questo nel futuro.

Miro Radenovic:

La cosa bella, secondo me, della Blockchain è questo concetto di interoperabilità. Che cos'è Entravoleabilità? vuol dire che si definisce. Vi spiegavo che il problema dei social network adesso è che tutto rimane dentro un uscillo se non è possibile uscire. Ecco, la web-tep permette esattamente questo, nel senso che quegli ineffetti che sono stati dati dagli utenti non dipendono dalla piattaforma che le erogati. Quindi il quello che può fare un utente che ha venduto negli ineffetti, poi il che la suona suona, non può essere modificato da nessuno, o da nessun ente governativo o da nessun privato. Ha un grandissimo valore. Quindi noi possiamo fare le regole che tutti noi capiamo, leggiamo, interaggiamo, ma non sono manomettibili da chi non potrebbe farlo tutto qui, in sicurezza. Questo, secondo me, è un valore grandissimo.

Kevin Escoda:

Condivido pianamente, precisando che queste regole sempre sono visibili da tutti. È un punto molto importante quando si parla di creare community, quindi creare community con una fiducia, dove l'utente è sicuro di avere traccia, di avere un sistema, ecco, per tutti e in più trasparente. È una bella cosa. Invece, è un momento parlavi de intelligente artificiale. È molto interessante perché dico sempre what an exciting time to be alive. Quindi tu e io abbiamo più o meno la stessa età. Abbiamo visto il telefone, il telefone portabile arrivare, abbiamo visto la blockchain, adesso anche internet. Adesso vediamo arrivare l'intelligenza artificiale, questo modificare la tua perspectiva su un on-beat blockchain e ci vedi una sorta di sinergia tra le cose che facciamo e questa cosa.

Miro Radenovic:

Presto di poter rispondere entrando alle domande con una risposta sola. Io ho fatto questa analisi, ovviamente, questa idea. Mi sembra che la blockchain è esattamente l'antiglioso necessario alla AI, perché nella AI, in cui tu non sai esattamente nulla, se vero non è vero, chi l'ha fatto, chi non ha fatto? la blockchain, invece, si propone come un meccanismo di trasparenza total e decentralizzato, ovvero quello che c'è scritto di dentro, visibile a tutti, verificabile da tutti, in maniera decentralizzata nessuno può andare a modificarlo, mentre la blockchain è altrimenti opposto. Quando un domani vorremmo capire il concetto di identità, che cos'è l'identità? Come le facciamo per un sistema in cui un buoni può smattere la mia identità senza che questa identità non sia centralizzata da qualcuno? Facciamo un pochino più semplice. Voi oggi vi usate una account di Google per loggarvi sui siti. Va bene, c'è la Google. Con la nostra account, un domani Google chiude, scompare, vi blocca la account, voi non vi loggate più da su un'altra parte. Questo vuol dire che c'è un concetto di identità, ma centralizzato da qualcuno.

Miro Radenovic:

Se noi abbiamo un sistema che gestisce, gestisce e identity, ho karış in qualche modo andare a togliere la possibilità di l'identificarmi? ecco l'ottimo acaso d'uso della blockchain, che vasi a compensare tutto quello che l'hai in realtà potrebbe fare, privandoci della nostra verità, di andare a capire che chi ha fatto un'azione veramente una persona o non lo è. Quindi è molto complesso la cosa. Io non ho ancora vede completamente chiare te. Lo dico perché è tutto nuovo e tutto. Però ho fatto questo raggiornamento e mi sembra che non c'è una alternativa, perché se tu vuoi risolvere con l'alternativa tradizional, tecnologica, ovvero hai un vendor che giustisce il tutto e non ci siano mai, risolvere niente perché siamo sempre fidare di questa persona che tienden controllo di dati. La blockchain invece risolve questo problema. Potrebbe risolvere questo problema. Poi come sarà? è molto complessa la cosa. Come dice tè, what a time to be alive? no.

Kevin Escoda:

Ma sono sicura che mi non sanno tutti rhoi con noi per raccontarci tutto questo.

Miro Radenovic:

Assolutamente grazie.

Kevin Escoda:

Finalmente, le domande finale. Lo sai, ti parlo sempre di questa anima un po' maximalista bitcoin, bitcoin. Io sono uno di quelli.

Miro Radenovic:

Nel senso forse non è passato in questo podcast, ma vi trovi sicuramente d'accordo su quello. Poi magari potremmo fare più avanti in altro podcast parlare solo di bitcoin e la parte maxi che c'è dietro. Però mi trovi sicuramente d'accordo su quale con te.

Kevin Escoda:

Penso che ci arriviamo tutti. E ancora, lo dico ancora un'altra volta la pora al maximalista non mi piace, perché penso che se, esattamente come me, non siamo neanche rifractario alle altre blockchain, al contrario, ci lavori. Ma un giorno mi piacerebbe, se un giorno trovi qualcuno che è davvero anti bitcoin e che solana, polka Ethereum e altcoin. Mi piacerebbe creare una puntata dedicata per avere un debatito con due persone del lato, due persone dell'altro, e discutere. Quindi tu e io non siamo le persone giuste, perché penso che siamo potrai due. Non siamo neanche maximalista, cioè io non sono rifractario, ma lo organizzeremo. E invece, quindi, bitcoin, come faresti se dovessi spiegarlo a un bambino dei 5 anni? Come faresti?

Miro Radenovic:

Ma lo farei in maniera più semplice possibile, nel senso di direi a bitcoin sono i soldi che tu hai per comparti, qualcosa, punto, non lo dimenticherei, nient'altro perché sono totalmente quello. Bitcoin, secondo me vince se fa bene una cosa soltanto, ed è certamente quello di fare la moneta digitale. Secondo me Deve essere lo store of value, un qualcosa veramente rapportarlo all'oro digitale secondo me è con parolazione migliore in assoluto. Lui fa quello e secondo me dovrebbe fare solo quello.

Kevin Escoda:

Ottimo. E finalmente le due domande. Un po' cultura. Ne aggiungo una come l'aviamo anticipato Prima, hai un libro da consigliare alle ascoltatori.

Miro Radenovic:

Ho il problema che non mi ricordo mai niente nel senso Lego, tante cose, ma poi se mi fai queste domande, mi metti sempre in difficoltà. Se c'è un libro che posso consigliare a tutti di leggere, secondo me, è la bitcoin standard, perché è un libro che, indipendemente se pensi che bitcoin possa avere un successo o no, è un libro che ti fa capire come funzionano i soldi. E per capire come funziona il potere di adesso di capire come si muovono i soldi, il perché c'è te, cose esistono e perché c'è te cosa si fanno, è necessario avere prima di tutto una cultura finanziaria, e chi non sarei fatto a scuola, come me, per esempio, è un buon inizio su cui capire il perché abbiamo bisogno di un'alternativa a quello che c'è adesso.

Kevin Escoda:

Finalmente aggiungo questa domanda perché mi sono reso conto durante l'intervista che ne parlo sempre e anche molto apprezzato Un film, una serie da consigliare.

Miro Radenovic:

Uca, vi direi di guardarti il film a DUNA, che lo deve uscire al DUNA. Ed adesso Io ho letto il libro, me l'ai piaciuto tantissimo. Il primo gli soldi. Quando guardo un film dopo aver letto un libro, vi dicono non ci siamo. Questa volta ho detto cavolo, che bello. E sto aspettando il DUNA e me lo devo vedere, per forza.

Kevin Escoda:

E ancora condivido pienamente con te Fienamente con te. Grazie Miro, davvero è stato un piacere. primo e ti ringrazio per la tua grande disponibilità. Hai preso il tempo e disponibilità per risponderci e dare il tuo tempo, quindi è molto apprezzato. Grazie mille.

Miro Radenovic:

Grazie a te e in bocca al lupo per tutto.

Kevin Escoda:

Grazie, come te dicevo quando voi ci chiami e ritorni con noi per raccontarci cosa fa gli aggiornamenti.

Miro Radenovic:

Assolutamente. Ciao a tutti.

Kevin Escoda:

Ciao, ciao Miro alla prossima.

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Il Newstalk
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Il Focus: passato e futuro della loyalty/fedeltà e nuovo paradigma web3
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